La Piuma Rossa

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view post Posted on 14/10/2006, 10:42     +1   +1   -1




A volte quello che il caso riserva può apparire un tragico errore del destino, o una benedetta fortuna. Ad ogni modo, quello che accadde a Tanya, quella notte, per quanto possa essere casuale, non è altro che la dimostrazione di come il destino, a volte, si accanisca contro i vizi degli uomini, utilizzando le loro debolezze, per meglio compiacersi dei loro insuccessi.

Tanya era sempre stata, fin da ragazza, uno splendido oggetto di desiderio per coetanei ed amici, una studentessa apprezzata da ogni professore, un’adorabile figlia per i genitori, ed ora, che aveva da poco intrapreso la professione di giornalista, sembrava promettere, alla redazione del suo periodico, una carriera esemplare. Non era una donna perfetta, certamente, ma nessuno pretendeva da lei più di quanto la sua bravura producesse. Ma a Tanya piaceva essere celebrata, lodata e non bastavano le congratulazioni dei capi per ogni suo lavoro. Lei voleva di più. Voleva godersi il piacere di essere considerata la migliore e pretendeva che tutti lo ammettessero. Tanya era, inoltre, decisamente bella, ma di quella bellezza consapevole, che finisce con l’essere utilizzata in maniera fin troppo evidente. Era una donna intelligente, brillante, ma eccessivamente vanitosa. Inoltre era spesso affrettata nelle decisioni ed era, soprattutto, profondamente, oltremodo curiosa.

Debby l’aveva convinta in questo modo a prestarle attenzione, una volta giunta all’appuntamento, con lei, nel solito pub. Con la promessa di un servizio esclusivo. La vanità avrebbe stuzzicato Tanya e la sua curiosità l’avrebbe spinta a cercare un reportage unico, che avrebbe sbalordito i lettori, lanciando il nome di Tanya Couper sopra qualunque altro, nella redazione del Earthly Paradise.

"Conosco il luogo del prossimo raduno!" le disse Debby, al tavolo di un piccolo bar.

"La setta della Piuma Rossa lo terrà domani sera, sulla sponda nord del lago!"

"La Piuma Rossa? Come lo sai?" Tanya sussultò, a quell’annuncio. "E’ da più di un anno che si parla di loro, e nessuno è riuscito a saperne qualcosa! Forse nemmeno esistono!" sosteneva Tanya, con tono dubbioso.

"Ti dico di si…" insistette Debby "…e poi, se la gente ne parla da tanto tempo, senza informazioni chiare, solleverà ancora più scalpore una precisa documentazione su questa setta misteriosa!" Debby sembrava fermamente convinta delle sue asserzioni.

"Ma tu come fai ad esserne tanto certa?" Tanya esitava a convincersi.

"Te l’ho detto. Due sere fa ero con Tommy e ci siamo spostati con la sua auto verso il lago, per rimanere un po’ da soli. Lì, ho visto una ragazza, con un lungo velo bianco e una piuma rossa infilata tra i capelli. Camminava in direzione della riva. Dopo qualche minuto, ne sono passate altre. Erano tutte donne, sembrava una processione! Noi eravamo nascosti nel buio e non siamo stati notati.". Ora Debby parlava sottovoce, come a non voler farsi ascoltare da altri curiosi.

"Abbiamo sentito parlare una di loro, che ricordava a tutte l’incontro di domani sera. Citava una prova, un’iniziazione!"

"Ricordava che tutto doveva essere preparato. Che domani un’altra donna sarà iniziata a far parte della loro setta!"

"Accidenti Debby!" Tanya sbottò entusiasta "Questa è una notizia incredibile! Potrei riuscire ad assistere ad una cerimonia d’iniziazione della setta della Piuma Rossa!" Tanya non poteva crederci.

"Un servizio tale farebbe esplodere le vendite della mia rivista!"

"Puoi starne certa!" la incoraggiò l’amica. "Fossi in te, porterei una videocamera!"

Tanya si abbassò, per nascondersi nell’ombra. Era riuscita a trovare un muretto, dietro il quale ripararsi dalla vista. Da lì poteva osservare l’intera radura, illuminata da un cerchio di torce, piantate nel terreno, una di fianco all’altra. Al centro di essa, era esposta una rudimentale impalcatura in legno. Sembrava una panca, con un alto palo montato lungo uno dei lati più corti. Sparsi sul terreno, tutto intorno, si intravedevano rotoli di corde e legacci.

Come le aveva anticipato l’amica Debby, sembrava davvero tutto pronto per una cerimonia, o comunque qualcosa del genere.

Il fresco della sera si faceva sentire sulla pelle, come se anche il buio di quella notte contenesse, in se, una parte di freddo. Era estate e Tanya non aveva pensato a coprirsi troppo, spinta dalla fretta di non perdersi il raduno della setta. Si era rapidamente infilata una camicia, un comodo gonnellino e un paio di leggere e comode scarpette.

Si era munita di macchina fotografica, radioregistratore e videocamera. Non voleva perdersi nulla dei fatti cui sarebbe stata testimone.

D’improvviso una donna! L’aveva vista arrivare proprio ora. Era sbucata da uno degli alberi, là in fondo!

Debby aveva avuto ragione. Un’altra ragazza, vestita solo di una lunga tunica bianca e leggeri calzari, si avvicinò all’impalcatura di legno, seguita da uno stuolo di giovani donne, vestite in maniera identica. Tutte mostravano, tra i capelli, una lunga piuma rossa. Le donne cominciarono a camminare i circolo, intorno ai fuochi, cantilenando un ritmo tribale.

Tanya accese la telecamera, ritenendo che fosse giunto il momento di cominciare a filmare.

All’improvviso, la donna, che stava al centro della radura, lanciò un grido di richiamo e tutte le altre si bloccarono.

"La ragazza prescelta è qui!" sentenziò la donna, che doveva essere la guida spirituale della setta.

"Sento che si trova vicino a noi!".

Tanya rimase perplessa, convinta che la prescelta facesse già parte di quel gruppo.

"Andate, ancelle!" ordinò la sacerdotessa "Trovatela e portatela qui!".

Tanya fu obbligata a nascondersi con maggior attenzione. Spesso sentiva, nell’erba, i passi delle ancelle che le si avvicinavano, per poi perdersi più distanti.

Di colpo una mano le si posò sulla schiena, proprio mentre un acuto fischio partiva da dietro le sue spalle.

Numerose urla si diffusero per la radura.

"L’hanno trovata!" aveva urlato qualcuno. "Hanno trovato la prescelta!".

Tanya si girò verso un’ancella, che stava immobile dietro di lei, tenendola stretta per un braccio.

"Ehi, ti stai sbagliando!" protestò Tanya "Io non sono la prescelta!".

Nel medesimo istante altre ancelle la raggiunsero e la invitarono ad alzarsi.

"Dite a Duchessa che abbiamo trovato la prescelta" ordinò una di loro.

"Vi ho già detto che non sono io!" ribadì Tanya, spaventata da quell’errore.

Senza neppure ascoltare le sue obbiezioni, le ancelle trascinarono Tanya fuori dal nascondiglio. La donna si ritrovò distesa nel prato, a lottare contro almeno cinque di loro. Le ancelle cominciarono a sfilarle gli abiti di dosso, lasciandola sull’erba a dorso nudo. Le mutandine e le scarpe furono gli unici indumenti che ancora la coprivano, una volta giunta al cospetto della sacerdotessa della Piuma Rossa.

La povera ragazza non fu ascoltata, neppure mentre riprese a spiegare l’equivoco alla donna che doveva chiamarsi Duchessa. In un attimo, Tanya si trovò legata e immobilizzata all’impalcatura di legno, predisposta al centro della radura.

La sua schiena era poggiata al largo palo di legno. Le sue braccia distese verso l’alto, sopra la sua testa e le gambe stirate in avanti, lungo la panca sulla quale sedeva. Le corde e i legacci che Tanya aveva visto a terra, poco prima, erano stati usati, dalle ancelle, per immobilizzarla saldamente e Tanya non poteva ormai tentare alcun movimento.

Tutte le ancelle presero ad osservarla attentamente, girandole intorno, in quella che sembrava una danza. Duchessa ed altre due giovani, invece, le si avvicinarono, in rigoroso silenzio.

Tanya pensò che l’unica soluzione fosse, a quel punto, ammettere la verità.

"Io non so chi voi siate" Tanya si rivolse a Duchessa, che era certamente la guida spirituale della setta "Ma vi state sbagliando. Io non sono la prescelta. Non sono la persona che cercate!".

Tanya non ebbe alcuna risposta.

"Sentite…" riprese, in tono sempre più agitato "Io sono una giornalista. Mi scuserete, ho voluto ficcare il naso nei vostri affari, ma non sono la prescelta!" ribadì Tanya, in tono sempre più deciso.

"Non sei tu a doverlo stabilire." La interruppe Duchessa. "Portate qui l’adepta!" proseguì la sacerdotessa. Tanya intanto si sforzava di intuire ogni particolare sui costumi, le tradizioni e le regole di quella setta misteriosa. Chissà mai che quell’equivoco potesse, comunque, servirle a qualcosa.

Una voce familiare parlò, proprio alle sue spalle.

"Si. Lei è la prescelta, Duchessa!".

"Cosa?!" Tanya cercò di attorcigliare il collo, per vedere in faccia la donna che aveva parlato, ma Debby si spostò, di qualche passo, proprio di fronte a lei.

Debby? Ma come poteva essere?! La sua amica Debby, vestita come una di loro? L’amica stessa, che l’aveva consigliata di recarsi qui?

"Non può essere!" pensò Tanya. Ma certo! Ora era tutto chiaro! Tutto combaciava. Debby non era stata, per caso, in riva al lago, con Tommy. Debby non vedeva più Tommy da mesi. L’amica aveva soltanto cercato il modo di condurla alla setta, per essere introdotta, come novizia!

"Bene. L’adepta ha riconosciuto la sua prescelta." Sentenziò Duchessa "Possiamo iniziare la cerimonia!".

"Ehi, aspettate un attimo!" protestò Tanya. "Io non sono qui per entrare a far parte della vostra congrega! Non me ne importa nulla!"

"E tu Debby sei solo una bugiarda! Potevi trovare un altro modo per informarmi, senza coinvolgermi in questa buffonata!" Tanya strillava, rinfacciando all’amica tutta la sua rabbia.

Nel frattempo le due ancelle più vicine si erano sfilate le piume rosse dai loro capelli e si erano fatte sempre più vicine.

"Cosa volete da me?" Tanya, alla viste di quelle piume, tanto vicine alla sua pelle, fu colta da un tragico presentimento.

"Andatevene! Lasciatemi stare!" si agitava Tanya, ma una piuma le toccò la pelle, sotto il suo braccio.

"Smettetela! Cosa volete farmi?" Tanya sembrava oltremodo spaventata.

Duchessa incrociò lo sguardo di Debby, quasi a volersi complimentare con la giovane adepta, per una scelta che sembrava azzeccata.

Una risata squillante scappò dalla bocca di Tanya, mentre anche l’altra piuma aveva cominciato a danzarle accanto alla pancia scoperta.

Una delle piume le raggiunse l’ascella e Tanya sembrò sul punto di esplodere.

"Feeerrmiii!!! Noo! Nooooh-ho-ho-ho! Ha-ha-ha-ha-ha-ha-haa!".

Duchessa, nel frattempo, chiamò a se un’ancella e la mandò a cercare qualcosa, tra i cespugli.

La ragazza tornò, poco dopo, portando con se la telecamera di Tanya.

La poverina era ormai in preda a risate irrefrenabili, quando Duchessa accese il video, ricominciando a filmare.

"Scommetto che la nostra cara giornalista cercava notizie su di noi?" domandò Duchessa, con tono malizioso.

"Ah!Aahhh! Ha!Ha!Ha!Ha!Ha! Lasciaaa-Ha-Ha-Ha…tteeemmii aannddaaah…rrreeeeH-He-Hee!".

"Bene! Quella a cui state assistendo, cari spettatori…" Duchessa ora parlava al pubblico, destinato a visionare, in seguito, lo straordinario reportage "…si chiama: cerimonia di iniziazione".

"Bbbaaahahahahaha-sssttttaaa! Ha!Ha!Ha!Ha!Ha!Ha!" Tanya non riusciva a frenare il suo riso istintivo, neppure davanti all’umiliante filmato di una telecamera. Sentiva le piume scorrerle dalle ascelle, lungo tutti i fianchi, roteando in piccoli movimenti circolari. Tanya non aveva mai resistito al solletico e questo gioco non era, per lei, sostenibile.

"Se la prescelta supererà la prova, senza chiedere alle ancelle di fermarsi, diventerà lei stessa un’ancella!".

Tanya rideva, ormai, senza sosta, cercando di gridare il suo disappunto.

"NNNNOOOO!!! HO!HO!HO!HO!HO! Non voglio diventaaarreee un’ancellaah-ha-ha-ha!!!

Feee-he-rrmmaaaatteee-he-he laah proooh-ho-hooovvaaah-ha-ha-ha-ha!!!".

Duchessa fece cenno, alle due ancelle, di sospendere il solletico e si avvicinò a Tanya, che ancora ansimava.

"Potrai sapere tutto di noi!" Duchessa la invitò a riflettere.

"Superare la prova vuol dire essere iniziata. Significa venire a sapere, per filo e per segno, cosa siamo e cosa facciamo!" ora Tanya riusciva, finalmente, a ragionare a mente più fredda.

"In più, particolare che io, fossi in te, non sottovaluterei…" continuò a spiegare Duchessa "…eviteresti di essere "scartata" e subire la: cerimonia di eliminazione!".

"Alla tua prova deve assistere l’ancella che ti ha prescelto " riprese a spiegare Duchessa, inquadrando per un attimo l’amica Debby.

"Lei è la sola ad avere tutto l’interesse che tu "non" superi questa prima prova! Infatti, nel codice della Piuma Rossa, solo chi presenta una prescelta che "non" supera la cerimonia di iniziazione, può diventare, a tutti gli effetti, una sacerdotessa! E la tua amica Debby ci tiene tanto, sai? Del resto sono numerosi i privilegi di cui una sacerdotessa gode, rispetto alla semplice ancella" aggiunse Duchessa, rendendo il quadro molto più chiaro.

Ora Tanya aveva compreso tutto! Ecco perché Debby aveva scelto proprio lei! Debby sapeva che Tanya era, tra tutte le amiche, quella che più difficilmente avrebbe resistito a quella prova! Anzi, che non l’avrebbe superata affatto! Debby conosceva la debolezza di Tanya: lei aveva sempre confidato all’amica di poter resistere a tutto, tranne che al solletico!

Duchessa schioccò le dita all’improvviso e le due ancelle si avvicinarono nuovamente a Tanya, sollevando le loro piume rosse.

Tanya provò a convincersi di potercela fare. Se non altro, valeva la pena provarci. Se avesse fallito, si sarebbe potuta consolare, al pensiero che l’amica sarebbe diventata sacerdotessa! Una di loro due avrebbe vinto comunque!

Appena le piume toccarono di nuovo la sua pelle, Tanya sembrò perdere la speranza, ma si impose di resistere. Era permesso ridere, perciò, la ragazza si lasciò travolgere, come fossero ondate, da una serie infinita di risate liberatorie.

"AH!AH!AH!AH!AH! HE!HE!HE!HE!HE!…hhhhh….AAAIIIIIIIH-HI-HI-HI! UUAAH!HA!" Tanya si accorse che l’immenso ridere riusciva a toglierle buona parte dello stress e si abbandonò al solletico, sperando che le piume non si soffermassero troppo a lungo nelle sue zone più sensibili.

Ma quando una di loro raggiunse il centro delle sue ascelle, Tanya si convinse che era tempo di non andare oltre!

"Noooh! Vi prego, smettetelaaah-ah-ah-ah! Ha-ha-ha-ha-ha-ha! Eeeeeehh-he-he-he-he-he!!!".

"Ti consiglio di resistere!" la esortò Duchessa, con una voce più soffice di quelle terribili piume.

"La punizione che spetta a chi fallisce la prova, è molto peggiore del nostro solletico!".

"Non ce la faccio piùUUUH-HU! HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!"

"Allora grida tre volte il mio nome!" le suggerì Debby "La prova cesserà immediatamente!".

"No! Non lo fare!" un’altra voce si levò dal gruppo delle ancelle "Resisti e sarai una di noi!".

Tanya era stordita da quel solletico, ma sentì la piuma, che dall’ascella, si spostava piano piano, altrove.

"Resisti!" le esortazioni erano pari agli ammonimenti. "Lascia perdere! Grida tre volte il nome di Debby e sarà tutto finito!".

"Non l’ascoltare! Tieni duro!". Anche le ancelle sembravano divise tra loro.

Debby cominciò a temere che Tanya ce la potesse davvero fare. Non mancava, ormai, molto tempo, al termine concordato della prova e, per lei, si prospettava il rischio di rimanere un’ancella!

Debby, inizialmente, aveva pensato che, il tutto, non fosse necessario, ma Tanya stava resistendo oltre ogni sua aspettativa. Debby comprese che non era più tempo di correre ulteriori rischi e, conoscendo bene l’amica, optò per la soluzione definitiva.

La ragazza si avvicinò a Duchessa, suggerendole qualcosa all’orecchio. Duchessa fece un cenno di assenso con la testa e mormorò la stessa cosa all’orecchio dell’ancella, che stava solleticando Tanya intorno all’ombelico.

La ragazza si fermò, per un attimo e arretrò. Tanya tirò un sospiro tra se, anche se l’altra piuma, che le tormentava leggermente i capezzoli nudi, la solleticava oltre misura.

Tanya individuò un movimento al limite della panca e sentì due dita cominciare a sfilarle una delle scarpe! In meno di un secondo Tanya pensò ai suoi piedi, appena usciti dal salone estetico, morbidi e levigati. Era stato già abbastanza faticoso sopportare i tocchi di una estetista, ma questo no! Il solletico ai piedi era improponibile! Inutile pensare di potervi resistere! "NO! Per l’amor di Dio, no!!! Mi arrendooooh, mi arrreeeenndoo-ho-ho-ho-ho-ho!".

Qualcuno provò nuovamente ad incoraggiarla, ma Debby la dissuase dal tentare l’impossibile.

"Lo sai meglio di me, Tanya!" sentenziò l’amica "Grida tre volte il mio nome e neppure toccheranno i tuoi piedi!".

Una piuma le si fermò al centro dell’ascella, facendola sobbalzare!

No, pensava Tanya, questo è troppo! Ora anche i miei piedi! No, non posso permetterlo!

Appena la ragazza avvertì la suola della scarpa sollevarsi e un filo d’aria toccare la pianta calda del suo piede, fu colta da un panico istintivo e lanciò un grido acuto, arrendendosi!

"DDDEEEBBBYYYY! DEBBY! DDDEEEEEEEEEBBYYYYYYYYYY!".

Tanya aveva gridato tre volte il nome dell’amica.

Debby alzò lo sguardo al cielo della notte! Ce l’aveva fatta!

Tutto il gruppo delle ancelle le si fece intorno, intonando il canto dedicato alla nuova sacerdotessa.

Duchessa guardò Tanya, con un severo sguardo di ammonimento! La ragazza aveva fallito! Ora nessuno poteva più evitarle la tragica cerimonia di eliminazione!

"Andate a chiamare Regina e ditele che la prescelta ha fallito la prova!".

Debby rabbrividì, al pensiero di ciò che Tanya avrebbe dovuto subire, ma il suo rimorso sarebbe stato l’unico prezzo da pagare per essere una vera Piuma Rossa. Debby aveva pensato più volte di presentare qualcun altro, sapendo bene ciò a cui Tanya sarebbe andata incontro, ma non aveva trovato altra idea, o non l’aveva voluta trovare. In fondo, Debby voleva andare sul sicuro e, per non rischiare, aveva deciso di orientare la sua scelta, verso l’unica amica che, per certo, non avrebbe superato la prova! Tanya era la vittima ideale, perché dai suoi stessi racconti e confessioni, non era mai stata in grado di resistere al solletico.

Ora la povera Tanya sarebbe stata condotta da Regina e sottoposta alla più ferrea disciplina della setta, ma Debby ce l’aveva fatta e sarebbe, finalmente, diventata una sacerdotessa!

Tanya fu rapidamente sciolta dall’impalcatura di legno, che l’aveva tenuta bloccata, alla mercé di quelle pazze, lieta che il suo tormento fosse terminato e completamente ignara di ciò che questo avrebbe comportato.

Credendo di venire condotta in una tenda, per essere rivestita e cacciata via, non si preoccupò neppure di poter essere allontanata in malo modo. L’importante era che quel terribile solletico fosse cessato.

Tanya si sentiva, in parte, profondamente umiliata, per non aver potuto resistere al solletico, di fronte ad un’intera platea femminile e all’occhio vigile della sua stessa telecamera!

Accidenti! Fosse stata una semplice prova di forza! Di destrezza, di fatica o di coraggio! Avrebbe messo in fila tutte le altre! Ma il solletico no, il solletico era, già di per se, un suo limite insuperabile. Se poi quelle donne, le avessero solo toccato le piante dei piedi, Tanya sarebbe miseramente crollata, di fronte a tutti! Tanto valeva essersi arresa prima, ammettendo la propria sconfitta!

Duchessa, la donna che si occupava delle cerimonie di iniziazione, aveva ordinato che Tanya fosse ora eliminata! La ragazza si chiedeva, ancora, cosa questo volesse dire.

"Dove mi state portando?" balbettò Tanya, senza ottenere risposta. Neppure l’amica Debby, che faceva parte del gruppo che la accompagnava, sembrava poterle rispondere.

Sarebbe stata abbandonata nel bosco? Forse cacciata, legata o gettata nel lago?

Beh, in ogni caso, un modo per salvarsi la pelle lo avrebbe trovato.

"O mio Dio!" pensò Tanya, quasi ad alta voce.

Dove accidenti mi hanno portata?

L’interno di quella tenda era piuttosto buio, almeno rispetto alle luci dei fuochi esterni, ma, appena i suoi occhi si abituarono alla penombra, Tanya riconobbe un morbido tappeto tigrato, sul quale venne immediatamente distesa.

"Si può sapere cosa volete farmi?" Tanya era ora visibilmente preoccupata e cercava una risposta, almeno dall’amica Debby. Nessuna sorella della Piuma Rossa, però, poteva, secondo la regola, rivolgere la parola ad una donna che dovesse essere "eliminata".


Nel silenzio generale, le mani di Tanya vennero immobilizzate e trascinate sopra la sua testa. La ragazza avvertì il rumore di un lucchetto, che le bloccava i polsi e si sentì trascinare le gambe verso l’alto. Con le caviglie ancora legate tra loro e le mani bloccate in un ceppo di legno, Tanya non riuscì ad opporre resistenza. Le sue cosce vennero legate al piano verticale di un massiccio baldacchino e i suoi polpacci distesi orizzontalmente su un lungo cuscino. Ora Tanya era comodamente distesa a terra, con le ginocchia sollevate e le gambe distese lungo un basso bancone di legno. Le sue caviglie, strette tra loro e legate al fondo di quella rudimentale panca, sporgevano appena oltre il bordo di quel cassone.

Una donna, completamente vestita di pelle tigrata, sbucò dal fondo della tenda.

In rituale silenzio, le sorelle della Piuma Rossa, abbandonarono la tenda.

La donna, che stava ora di fronte a Tanya, era splendida, nel suo aspetto selvaggio e raffinato.

I suoi capelli neri e diritti le circondavano un viso elegantissimo, in cui splendevano due occhi verdi come pietre e pungenti come l’aria della sera. Tanya rimase stupita, ad osservare quella figura, che aveva in se l’aspetto flessuoso e implacabile di una fiera.

"Io sono Regina!" esordì la donna, con voce ferma.

"Tu sai perché sei qui?" proseguì poi, con il tono di una tigre, che sfida la sua preda.

"No…" rispose Tanya, con reale esitazione.

"Tu sai perché sei qui?" ripeté la donna, con identica voce.

Tanya comprese che non aveva senso mentire a Regina.

"Devo essere "eliminata"…" confessò la ragazza, con un respiro mozzato.

"Che peccato!" commentò Regina, con un sorriso beffardo.

"Una ragazza come te sarebbe stata un pregio per la nostra setta!"

"Ma tu…" continuò Regina, fissando Tanya negli occhi "Non hai superato la prova!"

"E va bene non l’ho superata! Ma non ero qui per questo!" ribatté Tanya "Sono una giornalista e volevo solo raccogliere informazioni su di voi. Le tue compagne, invece, senza neppure starmi a sentire, mi hanno legato e solleticato, fino a che non ce l’ho più fatta!".

"Non hai resistito al solletico?" esclamò Regina, con una smorfia di sarcasmo.

"Beh! Se tu sapessi cosa vuol dire, per me, subire il solletico, non parleresti così!" sottolineo Tanya, prontamente.

Poi osservò, con un brivido, lo sguardo vagamente sadico di Regina e commentò, con una smorfia, le sue stesse parole, proprio mentre Regina si chinava verso di lei. Tanya aveva la sensazione di non aver detto la cosa giusta.

"Ma ti hanno spiegato che cosa vuol dire essere eliminata?" le sussurrò Regina, con un filo di voce.

"Già, dimenticavo…" continuò la donna "Le regole ci impediscono di avvertire le vittime, prima del tempo! Altrimenti la prova la supererebbe chiunque!" concluse Regina. Un’altra frase che non prometteva nulla di buono.

"Dunque cosa mi devo aspettare?" Tanya finse un coraggio che non aveva.

"Ora lo saprai.". Ma Regina fece una pausa, come presa da un improvviso ricordo.

"Insieme a te, però" riprese subito a parlare "Lo sapranno anche tutti quelli a cui eri pronta a mostrare il tuo filmato! Così la tua documentazione sarà completa!" concluse Regina, come ad ammonire Tanya, che se ne stava distesa, ancora ignara del suo destino.

Regina si sollevò ed andò ad accendere la telecamera di Tanya.

"La telecamera?" pensò la ragazza, che non si era neppure accorta che qualche ancella l’aveva portata, con se, nella tenda di Regina.

Ora la videocamera di Tanya era pronta a registrare, nuovamente, un’ennesima umiliazione.

Regina tornò a farsi vicina alla ragazza, distesa immobile a terra.

"Dunque, là fuori, ti hanno fatto il solletico?". Tanya avrebbe dato qualsiasi cosa, per non dover ascoltare quello che Regina annunciò un secondo dopo.

"Ma che ancelle distratte! A me sembra che si siano dimenticate un pezzo!" con gesti rallentati, Regina cominciò a sfilare nuovamente le scarpette di Tanya.

La ragazza prese a mugugnare, come un povero animale terrorizzato, di fronte alla tigre che sta per divorarlo.

Le calzature di Tanya si sfilarono in pochi attimi e la ragazza avvertì una brezza fresca toccarle le piante, ancora calde e delicate. Forse Regina la stava solo stuzzicando. Tanya serrò gli occhi, per non osservare ciò che stava accadendo.

"E adesso…" annunciò Regina, con una pausa, indicando la videocamera, pronta a filmare.

"Saluta la mamma, che ti sta guardando!".

Tanya si sentì morire, per la vergogna e per ciò che le stava per accadere.

Regina le sfiorò appena i piedi e la ragazza comprese che le piume rosse, che le avevano solleticato le ascelle e la pancia, dovevano essere davvero dei giochi per bambini.

Quelle mani le sembrarono, immediatamente, tutt’altra cosa. Tanya era in preda alla disperazione.

I suoi piedi erano sempre stati tanto sensibili, che anche la più lieve stimolazione delle piante, mandava regolarmente in tilt il suo intero sistema nervoso, provocando risate istantanee. Per Tanya non c’era mai stato modo di difendere i suoi piedi, neppure da un solletico leggero ed ora, di fronte alle dita esperte di Regina, la situazione, per lei, era davvero disperata.

Regina, che sapeva riconoscere ogni minimo segno di debolezza, comprese che sarebbe bastato forzare un po’ di più la mano per ottenere il massimo risultato.

Tanya sembrava impazzire al solo contatto delle dita di Regina sui suoi piedi, tondi e teneri.

"Ahahahahahahahahah…Nooooho-ho-ho-ho-ho-ho-hoh!!! Aha-aha-aha-aha-aha!"

Regina poteva permettersi di non badare molto a colpire con cura. Ogni affondo, se prolungato, sarebbe stato quello definitivo!

Perciò la donna decise, per il momento, di non stravolgere troppo Tanya, conservando tutte le sue abilità per i minuti finali.

Regina, come un’abile spadaccina, toccava e fuggiva. Faceva rapidamente trottare le sue unghie sulle piante debolissime di Tanya, per poi ritrarre le dita e affondare nuovamente il colpo in un ennesimo, terribile attacco, ogni qualvolta Tanya tentava di impietosirla con le sue suppliche!

"Ahhh! Ha-ha-ha-ha-ha!!! Ha-ha-ha-ha-ha…Ti prego… per favore…uuaah! Ha-ha-ha-ha!!!… heeee-hee-he-he-he!!! He! He! He! He! He!"

"Su coraggio…" la stuzzicava Regina "Cosa diranno i tuoi colleghi, appena mostreremo loro questo filmato?".

"Noooho-ho-ho-ho-ho-ho-hoo!!! Ah! Ah! Aaahhhh!!! Ha-ha-ha… per favore… basta… non resiiiihh… non resisthhoooAAAAh ha-ha-ha! Haaaa-ha! Ha! Ha! Ha! Ha!".

"Ma non ti vergogni?" Regina si divertiva a prendersi gioco di Tanya, umiliandola di fronte alla videocamera, testimone di una così imbarazzante situazione "Cosa penserà la tua mamma, quando ti vedrà ridere, così sguaiatamente, di fronte agli sconosciuti?".

"Ah! Ah! Ah! Nooo… Hoo-ho-ho-ho-ho!!! NNNOOOO-HO-HO-HO-HO-HO-HO-HO-HO!

Ha-ha-ha-ha-ha-ha-ha-ha…hhh…" Regina si fermò per un altro attimo.

"Ti prego…ti prego…non ce la faccio più… non resisto…il solletico no.. per favoooooAAAhhh!".

Regina riprese immediatamente a tormentare Tanya, con tocchi gentili.

"Ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah!ah! AAAIIIIAAAAHH-HA-HA-HA-HA-HA!HA!HA!".

La torturatrice si divertì, ancora per parecchi minuti, a giocherellare, a sprazzi, con i piedi di Tanya. Ogni secondo di pausa era un coro di preghiere disperate, perse nelle orecchie di un sordo.

Ogni secondo di contatto era un inferno. Una baraonda di risate irrefrenabili!

Anche perché, nonostante la volontà di non sfinire troppo la povera Tanya, Regina faticava a limitare il solletico ad un livello tollerabile. Le sue dita erano abituate a lavorare con un automatismo e una precisione insostenibili, per una vittima tanto sensibile!

Regina stessa, nonostante la sua ormai vasta esperienza, si sorprese di aver incontrato una ragazza con una tale debolezza e non poté evitare di correre, col pensiero, a quello che era il suo compito finale!

Forse, una situazione differente, avrebbe suggerito, alla donna, di non forzare troppo la mano, ma, quella sera, Regina poteva godersi, fino in fondo, la ferrea disciplina delle Piume Rosse. Non c’era appello per chi falliva la prova!

Regina era stata la prescelta, guadagnandosi il suo compito e il suo appellativo, con la più rigida determinazione. Era il terrore di tutte le ancelle e la spada che pendeva sul capo di ogni ragazza disobbediente! Ma era, soprattutto, l’epilogo estremo, l’umiliazione e il castigo finale per chi veniva esclusa. Regina era la sintesi stessa del suo nome: la terribile protagonista di ogni cerimonia di eliminazione!

Perciò, la donna si gustò un respiro profondo e sorrise tra se, contemplando ciò che il copione le imponeva, per quella sera!

Tanya era persa in una sensazione di solletico più forte di ogni sua possibile resistenza. Tanto da non accorgersi neppure che Regina aveva smesso, ormai da qualche secondo, di stuzzicarle le piante dei piedi, lasciandola quasi senza respiro. Le risate di Tanya erano ancora udibili, di tanto in tanto, spinte da un solletico, che sembrava ancora farsi sentire.

Regina si era ora rivolta verso la telecamera, controllando che avesse registrato ogni attimo di quei rigorosi preliminari.

Poi, con un ghigno, si avvicinò all’obiettivo, mostrando un cronometro che venne sistemato accanto alla telecamera. Lo fece partire e, nel medesimo istante, cominciò ad agitare le dita sempre più velocemente. Puntò i polpastrelli verso la videocamera e li appoggiò, con delicatezza, al vetro dell’obiettivo, come a voler documentare, ad ogni futuro spettatore, la cura e l’abilità di ciascun movimento delle sue dita.

Rimase a lungo a strofinare le unghie contro l’obiettivo, mostrando una precisione allarmante e lasciando immaginare, allo spettatore, cosa avrebbero provocato, quelle unghie, se strofinate a quel ritmo e a quella intensità sulla pianta dei piedi di un qualsiasi malcapitato.

E sui piedi di Tanya erano pronte a scatenare l’inferno!

Si interruppe dopo un tempo indefinito e mostrò nuovamente il cronometro al futuro pubblico.

15 minuti precisi!

Poi estrasse una cordicella, che sembrava ricavata dal pelo di una tigre. Con questa tornò accanto a Tanya e annodò tra loro, con estrema cura, gli alluci dei suoi piedi, badando che la telecamera documentasse la cura di quei preparativi. Spostando poi la sua mano, Regina indicò, con un gesto, il risultato del suo lavoro. Ora, le piante dei piedi di Tanya apparivano immobili, ben distese, lisce e completamente esposte!

Era fin troppo evidente quale sarebbe stato il passo successivo.

Tanya cominciò ad urlare, invocando inutilmente l’aiuto di qualcuno.

"Oh mio Dio! Noooo! Aiutatemi!!! Aiutooooo!!! Qualcuno mi aiutiii!"

Regina cominciò nuovamente ad agitare i polpastrelli, questa volta puntandoli diritti verso i piedi di Tanya. Nel frattempo le si avvicinò lentamente, sistemandosi, seduta, proprio di fronte alle sue piante morbide e distese.

"Nnooooo! Ti preeegooo!!!! Aiuuutoooooo!!! Deeeebbbbyyyyyy!!!" le dita in movimento di Regina erano ormai prossime al contatto. E allora sarebbe esploso l’uragano in quella tenda.

Noooooo!!! Debby, ti prego, non mi lasciare qiiii!!!" A Tanya non rimaneva che invocare l’aiuto dell’amica, o almeno di qualcuno che intervenisse per fermare Regina! Qualcuno che evitasse una catastrofe.

I suoi piedi curati, soffici ed eleganti! L’estetista che, solo il giorno prima, li aveva levigati e ammorbiditi con un’apposita crema!

"AIIUUUTTOOOO!!! Ohh nnoooo!!! Aiutatemi!!! Per favore… QUALCUNO MI AIUTIII!!!". Ora solo un filo d’aria separava i sui piedi nudi dal contatto con le dita di Regina!!!

Noooooooo!!! Aaiiiuuuutoooo… noooooo…nnnnaaaaaaaaaaaahhh…"

La poverina comprese che non c’era più nulla da fare! CONTATTO!!!!!!

Tanya esplose in una reazione incontenibile.

"AAAAEEEIIIIIIIEEEEAAAAAAAAH-HAAA-HA-HA-HA-HA-HA-HHHHAAAAAAAA-HHHAAAAA-HHHAAAAA-HHHHHAAAAAAAA!!! HE!HE!HEEE!…hhh…HAAAA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!HA!HAAAAAAAHHH!".

La telecamera cominciò ad immortalare impietosamente le risate sconvolgenti di Tanya. Ogni suo tentativo di protesta, ogni richiamo alla pietà, era soffocato dalla sua reazione esplosiva. Per Tanya non c’era mai stato altro modo di rispondere al solletico, se non attraverso la sua risata folle!

Ma ora quei tocchi, così precisi e meticolosi, alle piante dei suoi piedi, la stavano addirittura scaraventando fuori dal suo corpo.

"AAAH-HA-HA-HA-HA-HA-HA-HA!!! …nnnn... NEEE-HE-HE-HE-HE-HEEEE!!!"

La bocca di Tanya era spalancata e i suoi occhi allucinati, raggelati in una espressione di incredulità e disperazione.

I secondi passarono, come fossero minuti. I minuti, come ore interminabili. Ogni istante sembrava scorrere con una lentezza impietosa.

Regina era determinata nell’amministrare tocchi fermi, decisi e senza la minima tregua. Tanya era fuori da ogni controllo e da ogni limite, travolta da un solletico senza confine!!!

"HHHAAAAAAAAAA…hhh…HA!HA!HA!HA!HA!HA!HAAAAAAHHH!!!…hhh…

IIIIIIAAAAAEEEEHHHE!HE!HE!HE!HE!HE!HEEEEH!!! HE-HE-HE-HAAA-HA-HAAAH!!!"

Tanya si sentiva investita dal solletico coma da violente scosse fulminanti, che l’agitavano, la bombardavano, l’esasperavano. Un solletico tanto profondo da assorbirle le forze ad ogni istante. Cercò di reagire, immaginando di poter abbandonare in qualche modo il suo corpo, sbalzandosi fuori. Allontanarsi da quei piedi, capaci di trasmetterle un tale tormento! Ma le corde la tenevano lì. Provò a sovrapporre un piede all’altro, per proteggersi, quanto bastasse per non impazzire. Ma quella cordicella, che le legava gli alluci, teneva lì anche le sue piante, distese, scoperte e ben esposte. Contro Regina non c’era difesa. Per Tanya il solletico era travolgente.

"UUUUAAAAAH-HA-HA-HA-HA-HA!!! HHI-HI-HIIIEEEHH!!! HE!HE!HE!HE!HEEEEE!!!"

Non c’era reazione possibile, né fuga, né speranza. Tanya si era ormai abbandonata al riso sfrenato, spalancando la bocca in continui strilli, sempre più acuti. Infine, stanca di cercare un’impossibile fuga e stavolta dalla debolezza, Tanya lasciò perdere ogni tentativo di resistenza e lasciò che il solletico la travolgesse, risalendo, dai piedi, fino al centro del suo cervello!

Questo era il momento che Regina sembrava aspettare, perché con terribile delicatezza, affondò le dita in un attacco più deciso.

I minuti successivi furono tragici e Tanya si sentì invadere i piedi da un solletico che le esplodeva in tutto il corpo.

Le sue risate si fecero sempre più irresistibili ed acute, fino a che Regina non si bloccò a solleticarle la base della curvatura delle due piante, poco sotto le sue dita. Tanya arrivò, allora, a sentirsi scoppiare la gola e il fiato, per una risata ancora più sfrenata.

Non passarono che un paio di minuti ancora e Tanya, completamente sconvolta, perse i sensi!

Tanya si risvegliò sentendosi pizzicare il naso da un odore pungente.

Ci mise qualche secondo per ricordare dove fosse, ma la vista del glaciale viso di Regina, la fece sobbalzare, per l’agitazione.

"Bene!" esclamò Regina "Vedo che la mia piccola amica si è risvegliata!".

"Amica un corno!" ribatté Tanya, umiliata da tutto ciò che, quella sera, aveva dovuto subire.

"Voi siete delle pazze! Tutti, in città, lo verranno a sapere!" incalzò Tanya, per invitare Regina a riflettere sulle assurde pratiche di quella setta.

"Certo! Ma tu sai, in città, quante persone vorrebbero essere qui, adesso, al mio posto?" le suggerì Regina, con un sorrisetto malizioso, che non prometteva nulla di buono.

"Perché la tua rivista non lancia un bel sondaggio?" Regina continuava a parlare, con tono sempre più provocatorio.

"Hai portato la telecamera per documentarti, vero? Bene. Allora io, stasera, darò, alla tua rivista, molto altro materiale, su cui lavorare!".

"No! Adesso basta!" sbottò Tanya "Ora mi lascerai andare, o racconterò tutto alla polizia!"

"Ah si? E cosa dirai?" la scoraggiò Regina "Che saresti voluta entrare anche tu nella setta? E che, fallendo la prova, hai dovuto subire una piccola punizione?".

"Le regole sono regole, cara! E ognuno deve fare il suo lavoro. Perciò mettiti il cuore in pace e prepara i tuoi piedini! Sta per cominciare la seconda parte del mio, di lavoro! E capirai da sola, che è quella che preferisco!".

Regina sorrise alla povera Tanya, leccandosi le labbra. In pochi istanti Regina fu di nuovo accanto ai piedi di Tanya, che erano ancora saldamente immobilizzati.

La telecamera riprese a filmare, proprio mentre Tanya riprendeva a lamentarsi, a strillare e a protestare inutilmente, contro le ferme intenzioni di Regina!

La donna aveva preso, tra le sue mani, i piedi di Tanya e la poverina cominciava già a sentire le prime scosse di solletico. Un solletico nuovo e mai ricevuto prima.

Le unghie leggere di Regina le accarezzavano l’arco del piede, poi la pianta, poi le piccole dita e ancora, a ripercorrere l’intero tratto del suo piede nudo.

Fino ad ora, Regina l’aveva sconvolta, amministrandole un solletico fuori da ogni portata. Ora la stava invece stuzzicando con la delicatezza di tocchi leggeri, che evocavano, in Tanya, il desiderio istintivo di una risata ancora più fragorosa.

Non ci fu modo di opporsi a quel solletico, tanto leggero quanto intenso e Tanya dovette lasciarsi andare ad una nuova, inevitabile ondata di risate, naufragando in un oceano di sensazioni incontenibili.

Sentì Regina baciarle, poi succhiarle le dita, ad una ad una, mentre le sue unghie strofinavano, con dolcezza, le soffici piante dei suoi piedi.

"Nooooh-ho-ho-ho!!! Nnnnaah-ha-ha-ha-ha-ha! Ha!Ha!Ha!Ha!Ha!Ha! Baaaah…ssttaaah-ha-ha-ha! Nnoon reessiisssttooh-ho-ho-ho-ho! Nooooh-ho-ho-ho! HA! HA! HA! HA! HA! HA! HA! HA!".

Regina sembrava troppo intenta a gustarsi il suo lavoro, per ascoltare le inutili suppliche della condannata.

La donna era ora diventata la vera tigre, cui tanto somigliava! La sua lingua cercava, avidamente, ogni morbido centimetro, ancora indenne dal suo tocco, mentre le sue unghie smaltate ripetevano delicati cerchi, intorno ai punti più sensibili dei piedi di Tanya.

La poverina era fuori di se per il solletico e rideva, ormai disperatamente.

Regina sapeva che questa procedura consentiva di prolungare il solletico per un tempo maggiore e, allo stesso modo, avrebbe portato Tanya, per la seconda volta, al suo limite massimo. Ma stavolta Regina si sarebbe goduta lo spettacolo molto più a lungo.

Tanya prese a ridere sempre più furiosamente, mentre i polpastrelli di Regina le stuzzicavano il centro della pianta e i denti le mordicchiavano la base delle dita. Regina alternò a lungo lo scorrere della sua lingua tra le dita di Tanya, con il leggero strofinio dei denti e delle labbra sulle tenere piante dei suoi piedi. Il tutto accompagnato dallo sconvolgente lavoro della punta delle sue unghie, che continuava, leggerissima, a tracciare piccoli disegni nelle zone più sensibili dei piedi della sua vittima.

La tenda era ormai invasa da un coro di suppliche e lamenti, miste a risate, incessanti e fragorose.

Tanya stessa si accorgeva che Regina, in quel modo, la stava conducendo nuovamente verso l’epilogo estremo, ma con una lentezza che lasciava immaginare ancora una buona mezzora di solletico intenso e ininterrotto.

Tanya sentiva gli occhi lacrimare, per tutto quel suo ridere incessante, mentre dai suoi piedi risalivano scosse irresistibili. Tanya ammise che quei tocchi sarebbero stati deliziosi, se non avessero provocato, contemporaneamente, un solletico tanto irresistibile.

La ragazza cominciava a sentire che persino le sue mutandine si erano inumidite, tanto lunga era stata la leggera stimolazione dei suoi piedi, troppo sensibili per un solletico tanto intenso e raffinato.

Regina passò interi minuti a leccare avidamente le piante dei suoi piedi, usando l’intera superficie della sua lingua. Questa tecnica solleticava Tanya in modo completo, ma alternava, alla tortura, attimi per recuperare il fiato. Parecchi minuti di questo trattamento potevano consentire a Regina, di invadere poi, soltanto con la punta della sua lingua, la tenera base delle dita dei piedi di Tanya, evocando, in quel modo, strilli e risate inaudite.

Superata ormai abbondantemente la mezzora di questo trattamento, Regina ingoiò, per intero, le dita di Tanya e cominciò a succhiarle con deliziosa avidità. Nel frattempo riprese a lavorare, con unghiate leggere, alla curvatura del suo piede! La lingua di Regina, che strofinava sapientemente le sue dita calde e scivolose, mista ai leggeri tocchi, sulla pianta del suo piede, furono un definitivo colpo di grazia, per le resistenze, ormai minime, di Tanya. Ancora pochi minuti e la povera ragazza, soffocata dal solletico e dalle sue stesse, incontenibili risate, svenne nuovamente.

La redazione del Earthly Paradise ricevette un pacco, contenente una misteriosa videocassetta. Non sapendo quale segreto potesse celare, il direttore responsabile decise, prima di renderla pubblica, di visionarla personalmente, a casa propria!

Lo fece, appositamente, in una sera in cui era solo in casa. Fossero state minacce, dirette magari nei suoi confronti, o filmati raccapriccianti, meglio che la moglie non corresse il rischio di vederli.

La sorpresa di osservare Tanya fu, inizialmente, uno spettacolo imbarazzante, ma l’espressione ammutolita del suo viso, si trasformò ben presto in un istintivo stimolo alla curiosità.

L’immagine di Tanya, la più attraente delle sue giornaliste, denudata e legata ad una impalcatura, in una situazione tanto inattesa, quanto sorprendente, spinse il signor Tabbot a proseguire, in quella intrigante visione! Che avrebbero fatto, quelle ragazze, alla sua povera giornalista?

Ogni successivo minuto lasciava il signor Tabbot senza ulteriore fiato.

Il direttore osservava le immagini a bocca aperta, non riuscendo ancora a credere, per certo, all’imprevedibile spettacolo cui stava assistendo!

Non credeva possibile l’esistenza, nel suo piccolo villaggio in riva al lago, di un così nutrito numero di donne, devote a pratiche tanto stravaganti!

Lui stesso non aveva mai pensato di poter rimanere tanto colpito, di fronte alle risate incessanti di una donna solleticata! Che spettacolo insolito e sorprendente!

Tanya era sempre stata una ragazza attraente, ma quella situazione rendeva la sua vista, decisamente irresistibile! Il signor Tabbot avvertì improvvisamente scomodi e stretti i suoi pantaloni, ma non poté fare a meno di continuare quella irrinunciabile visione!

Il seguito fu un crescendo di brividi e la vista di Regina, mettere mano ai piedi della collega, l’epilogo estremo di un’eccitazione inattesa!

Terminata la visione, il capo redattore aveva la bocca riarsa e lo sguardo completamente perso nel vuoto.

Il signor Tabbot sognò i piedi della collega per tutta la notte, immaginando che la sua stessa bocca potesse compiere il lavoro di Regina!

Passò qualche giorno, prima che il direttore si decidesse a portare la cassetta alla redazione, ma un articolo, su quei precisi fatti, non poteva mancare, per il rilancio completo della sua rivista.

La stessa Tanya ebbe, in questo modo, quello che aveva sempre cercato.

Da quella sua umiliante e disperata avventura, la ragazza ottenne, suo malgrado, più fama di quanta, ogni sua collega, avrebbe potuto ottenere in una vita intera!
 
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Sogno-Proibito
view post Posted on 27/3/2010, 09:03     +1   -1




carina...
 
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siso
view post Posted on 10/8/2010, 12:35     +1   -1




si carina
 
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2 replies since 14/10/2006, 10:42   13356 views
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